I semi autofiorenti sono stati resi possibili grazie ad una particolare specie di cannabis, spesso considerata una sottospecie: la Cannabis ruderalis. A differenza delle varietà di cannabis psicoattive, le piante di ruderalis producono pochi cannabinoidi, per cui vengono spesso incrociate con le varietà di cannabis sativa e indica per creare la versione autofiorente di alcune delle varietà più popolari.
La Cannabis Ruderalis è originaria della Russia, si è quindi adattata agli ambienti e alle circostanze estremamente difficili. Infatti, la pianta di ruderalis spesso è conosciuta come "erba dei fossi" (cioè l'erba che cresce spontaneamente sul ciglio della strada) ed è originaria delle regioni della Siberia dove si è sviluppata con delle risorse minime, adattandosi al clima invernale e alla diversa durata del giorno e della notte.
Di conseguenza, questa "erbaccia" è incredibilmente resistente e non dipende dal fotoperiodo, il che significa che fiorisce dopo 4 o 5 settimane di crescita vegetativa, indipendentemente dalla quantità di luce che riceve. Pertanto, incrociando le varietà di ruderalis con le genetiche di cannabis moderne e pluripremiate, si ottengono le varietà più potenti ed affidabili, più facili da coltivare e che non dipendono dal fotoperiodo.
Sebbene i coltivatori abbiano iniziato a sperimentare le genetiche ruderalis all'inizio degli anni '70 nel tentativo di creare delle varietà fotoperiodiche che riunissero tutte queste caratteristiche, i primi semi commerciali di questo tipo sono diventati popolari solo negli anni 2000. In generale, però, non erano all'altezza delle loro sorelle fotoperiodiche in termini di aroma, potenza e capacità di resa. Tuttavia, da allora hanno subito molti miglioramenti e ad oggi le varietà autofiorenti possono competere perfettamente in termini di qualità con le loro controparti femminizzate o regolari.